venerdì 29 gennaio 2021

IL VILLAGGIO RURALE Nell'ambito del Progetto Operativo UNA ROSA COME BANDIERA

UN VILLAGGIO RURALE MODELL0 a Savignone
Una delle case tipo del villaggio

Nel comune di Savignone e, precisamente in località Monte Maggio, esisteva e probabilmente ancora esiste un bellissimo villaggio il cui progetto di ristrutturazione, dopo essere stato parzialmente attuato, fu abbandonato. Si tratta di quattordici case rurali in pietra viva racchiuse in una cinta di mura che lo rendono caratteristico e particolarmente attrattivo per chi avesse intenzione di riqualificare il territorio. Nel 2015 questa era l'intenzione del Sindaco di Savignone assieme al quale Voltar Pagina e Attiva-mente elaborarono questo progetto che fatalmente si arenò di fronte ai veti incrociati e alla fortezza inespugnabile della burocrazia.  

Sommario
1) Definizione del Progetto: recupero di un borgo rurale
2) I soggetti proponenti
3) Esperienze, opportunità, collegamenti
4) La centralità del Sindaco e della sua Amministrazione
5) Quale agricoltura
6) Recupero abitativo, paesaggio, esigenze dell'economia agricola
7) Dal nostro entroterra nuove energie per un sistema di sviluppo virtuoso
8) Possibili fonti di risorse finanziarie
9) I tempi
10) Ciò che va fatto e ciò che si deve evitare.

DEFINIZIONE DEL PROGETTO: 
DI UN BORGO RURALE

I luoghi - L’entroterra della provincia di Genova e, in particolare il Comune Comune di Savignone, paese con una forte tradizione storica nella coltivazione delle rose da sciroppo e dove ancora esistono coltivazioni  di un certo rilievo di questo fiore.

Il contesto che interessa - La realtà contadina.

A chi è rivolto - Giovani e/o disoccupati in possesso di buona volontà e competenze adeguate; o, perlomeno, pronti ad impegnarsi e desiderosi di apprendere. Naturalmente, favoriti gli abitanti del comune prescelto, ma senza escludere apporti esterni. Per garantire durata e buon funzionamento dell’insieme, ai singoli saranno preferiti nuclei familiari. 

Le finalità - A) dar vita a un insediamento rurale in grado di creare lavoro continuativo e far sì che esso diventi esempio virtuoso, nonché apripista per chi vorrà intraprendere interventi simili in Liguria. B)   Contribuire al recupero idrogeologico del territorio. C)    Far sì che l’insediamento si inserisca, anche con una discreta funzione di traino, all’interno d’un “sistema” messo a punto per garantire non solo la sopravvivenza ma anche lo sviluppo economico del territorio circostante (così come delineato nel corso dei convegni operativi di "Una rosa come Bandiera".Progetto per favorire lo sviluppo economico e creare nuovi posti di lavoro).

PROPONENTI: VOLTA PAGINA E ATTIVA-MENTE

Voltar Pagina
Nata nel 2002, l’associazione Voltar Pagina, a partire dal 2014 ha inteso misurarsi con l’emergenza del momento: rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro facendo ricorso al nostro prezioso retaggio culturale. Nel corso di tre convegni operativi e con la collaborazione di un primo nucleo di enti pubblici e realtà produttive ha messo a punto il sistema "Una Rosa come Bandiera", affidando all’agricoltura un inedito ruolo di traino. Contestualmente provvedendo a far sì che questo progetto interagisse con "Liguria, una culla per la rinascita delle arti", un altro progetto di sua creazione che, tra le altre cose, si proponeva di far sì che la nostra Regione conquistasse un primato nel campo dell’arte figurativa contemporanea. 

Attiva/Mente

Nata nel 2006, Attiva-Mente ha lo scopo di promuovere stili di vita in difesa della salute e compatibili con il rispetto dell’ambiente e della natura. Pur partendo da presupposti culturali, tiene in grande considerazione il ruolo rivestito dal lavoro e dall’impresa, mirando alla creazione di una rete funzionale ad un processo di radicale cambiamento nel modo di produrre e consumare.

ESPERIENZE, OPPORTUNITA', COLLEGAMENTI: Basi indispensabili all'economia del "Villaggio Pilota".
In assenza di solide basi sarebbe difficile portare al successo un progetto complesso come quello qui esposto. Tali basi sono in questo caso rappresentate dalle esperienze pregresse, da coloro che le hanno portate avanti con assiduità e da tutti i collegamenti che si sono creati in corso d’opera, ivi comprese le opportunità di crescita e miglioramento in numerose occasioni ipotizzate.
Una rosa come Bandiera, sistema per rilanciare l'economia e creare nuovi posti di lavoro. - L'idea di base, formulata dall'associazione Voltar Pagina, è stata quella di far partire il rilancio dell'attività primaria del nostro entroterra, nella convinzione che da sempre è stata l'agricoltura a garantire la sopravvivenza in tempi di crisi. Per dimostrarne la fattibilità si è portato l'esempio della Provenza, dove la lavanda è diventata il simbolo di un'economia molto diversificata, duratura e fiorente. In quest'ambito sono stati realizzati tre convegni che hanno prodotto interessanti collegamenti e consentito di formulare promettenti prospettive.
Attiva-Mente, - l'associazione che da anni opera nella promozione dei prodotti naturali presso le farmacie e che si avvale in particolare dell'esperienza imprenditoriale di Sandro Ruiu. Sua la creazione di un mercato di alimenti e integratori bio certificati presso le farmacie (l'Angolo della Salute riservato alle piccole produzioni agro-alimentari di assoluta qualità). 

LA CENTRALITA' DEL SINDACO E DELLA SUA AMMINISTRAZIONE

Va tenuto conto che questo documento costituirà una prima base di lavoro in vista della presentazione del progetto europeo (PSR 2014/2020) che a suo tempo verrà formulato in maniera formale. Ovvio quindi immaginare un ruolo assolutamente centrale per il Sindaco del Comune prescelto. Da ciò deriveranno vantaggi consistenti non solo direttamente legati al recupero dell’insediamento e del relativo sviluppo economico in termini di mercato e di posti di lavoro, ma, indirettamente, anche tante altre possibilità interessanti per il comune di Savignone. Per esempio: il miglioramento delle infrastrutture (viabilità, trasporti, ecc.).

QUALE AGRICOLTURA Si tratterà di un’agricoltura essenzialmente di nicchia, quella funzionale al recupero di terreni abbandonati e di estensione ridotta, i cui prodotti saranno destinati ai seguenti mercati:

1)    delle piante officinali (largo spazio alla rosa per rispondere sia alla richiesta già esistente dei prodotti derivati da questa coltivazione, sia per caratterizzare il territorio con questo fiore, così come ipotizzato dal progetto Una Rosa come Bandiera);

2)    del “tempo 0” (ovverosia: consumazione del prodotto nell’arco di tempo in cui non necessita di conservanti o prodotti chimici; esempio: il pesto, se consumato entro 30 giorni, non ha bisogno di conservanti né di pastorizzazione. Solo in queste condizioni gli alimenti mantengono integri i loro “nutrienti”). In questo contesto, il nostro progetto mira, in particolare, a rispondere alle esigenze alimentari delle fasce più deboli: bambini e anziani;

3)    dell’ormai collaudato “Km 0”;

4)    di quello legato allo sviluppo del turismo identitario già avviato con il Progetto "Turismo Centifoglie";

5)    della floricultura legata al Progetto "Un Giardino per ricominciare".

6)    del collegamento tra l'agricoltura e il turismo rurale con la creazione e/o potenziamento di agriturismi, agri-campeggi e fattorie didattiche;

7)    quello dell'Agricoltura Sociale dove oltre la cura del territorio e la capacità produttiva si prende in considerazione l'attenzione verso le persone disagiate, andando a collaborare ed interagire con il Terzo Settore se ritenuto opportuno dalla Pubblica Amministrazione);

8)    il reparto forestale andando a coinvolgere anche le zone boschive limitrofe, utilizzando i boschi per la produzione di legna da ardere, cippato ed altri prodotti legnosi.

9)    di altre interessanti possibilità (così come sono state ipotizzate nel corso di colloqui informali con i dirigenti delle associazioni di categoria).

10)                      Per quanto riguarda la possibilità di produrre ortaggi, in questo breve arco di tempo è stato possibile perfezionare un accordo con l’Unione dei Sindaci del Gavi.


RECUPERO ABITATIVO, PAESAGGIO, ESIGENZE DELL'ECONOMIA AGRICOLA

Il piano-programma prevede un intervento concentrato nel nucleo principale della frazione Costa di Montemaggio situata nel Comune di Savignone, articolato su tre livelli di intervento, tra loro strettamente interconnessi.

Piano urbanistico generale

   Premesso di poter disporre di un rilievo planoaltimetrico dell'intera zona, e di una precisa individuazione delle proprietà disponibili, il Nuovo Borgo sarà impostato sul criterio di una serie di unità abitative o, in qualche caso anche abitative/produttive (del tipo delle case-laboratorio ma, volendo, anche case-bottega), disposte sulla maglia di percorsi pedonali e piccole piazze di proprietà comune già esistenti.

   Piazze e percorsi pedonali saranno oggetto di un progetto di arredo (pavimentazioni, verde, illuminazione comune, panchine ecc.), che costituirà l'elemento connotativo principale per individuare il “nuovo borgo” come unità architettonica e sociale. (A questo punto si dovrebbe poter inserire quanto previsto dal progetto "Maestri Artigiani" dove viene dato ampio spazio al recupero di tecniche tradizionali tipiche dell’edilizia rurale quali, per esempio, creuse, scalini, pavimentazioni in pietra, fontane, trogoli, sagrati, muretti a secco; ma anche serramenti, ringhiere, infissi, pergolati e panche).

   Con l'occasione sarà valutata l'opportunità di creare una rete organizzata dei sottoservizi (rete idrosanitaria, fognaria, elettrica), rispondente alle vigenti normative di sicurezza ed igiene ambientale, da realizzare nel sottosuolo delle aree pedonali comuni.

► Un'area di parcheggio, adeguatamente schermata da alberi e inserita armonicamente nel paesaggio o nel contesto architettonico del Nuovo Borgo, dovrà essere individuata per residenti ed ospiti, adeguata ai flussi previsti.

► Saranno valutati anche i vincoli storico paesaggistici vigenti nella zona di intervento.

Piano degli interventi edilizi

   Le singole unità abitative, delimitate dal piano urbanistico, saranno oggetto di intervento di restauro o ristrutturazione, in ragione dello stato dei singoli immobili e degli eventuali vincoli storico-architettonici e /o paesaggistici.

► Gli interventi sono mirati al contenimento dei consumi energetici ed al comfort abitativo, mediante applicazione di sistemi di isolamento, sistemi energetici, prodotti e sistemi biocompatibili, nel campo dell’architettura sostenibile.

   Gran parte dei produttori di tali sistemi e componenti si sono già dichiarati interessati a mettere a disposizione le loro esperienze e competenze, per partecipare ad un progetto innovativo e sperimentale, facilitando al massimo i costi, in prativa partecipando in forma indiretta al finanziamento del progetto.


o

   Al momento opportuno verranno individuati i soggetti che sottoscriveranno, sulla base del progetto generale urbanistico, architettonico e finanziario, l'impegno a trasferire la residenza e l'attività nelle singole unità abitative-produttive sopra descritte.

Piano socio-economico

   Le attività compatibili sono: agricoltura, produzione di alimentari derivati da prodotti agricoli coltivati in loco (marmellate, miele, salse, spezie, ecc...), artigianato pulito, altre attività non rumorose ed a basso/nullo impatto ambientale.

   Sono in corso di individuazione le fonti di finanziamento o co-finanziamento pubbliche (fondi europei, statali, regionali, ecc..) e private, coordinate da un unico Istituto Bancario che sarà tramite e coordinatore dell'intero impianto finanziario (vedere punto n. 8 del presente progetto).

► Il piano finanziario finale sarà pubblicato dopo l'individuazione del programma di finanziamento pubblico identificabile come supporto principale all'intero intervento.

 Dovrà essere approfondito il tema dei rapporti pubblic-privato. 


DAL NOSTRO ENTROTERRA NUOVE ENERGIE PER UN SISTEMA DI SVILUPPO VIRTUOSO

Nel maggio del 2014, con il patrocinio del Comune di Genova e la collaborazione della Regione Liguria, ha avuto luogo il convegno operativo Una Rosa come Bandiera – progetto per rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro (fare riferimento all’allegato C già menzionato). Le idee di partenza erano due. La prima, quella di mettere al centro dell’attenzione il nostro entroterra dove ancora resiste l’attività primaria, cioè quell’agricoltura che storicamente consente al popolo di sopravvivere nei tempi difficili. La seconda quella di raccogliere attorno ad un simbolo della memoria – la rosa appunto – tutte le persone di buona volontà che non intendono arrendersi al perdurare d’una crisi che non è solo economica ma anche sociale e culturale.

E’ stato in quell’occasione che i partecipanti al convegno (tutti scelti in base alle loro attività e/o competenze e quindi funzionali al progetto) hanno avuto modo di conoscere il Sindaco di Savignone, apprezzandone le capacità e l’energia con cui esponeva i problemi del suo territorio e la volontà di risolverli.

La rosa, intesa come simbolo, ha funzionato. Tanto è vero che, nel dicembre del 2014, al momento del secondo convegno operativo, tanti erano i soggetti coinvolti (enti pubblici e realtà produttive, associazioni culturali, sociali e di categoria, singoli esperti dotati di preziose competenze, tutti disposti ad interagire) che si è dovuto parlare non più di un “progetto” ma di un “sistema” formato da tre progetti (economico, sociale e culturale), destinati ad aggredire la crisi attraverso interventi di varia natura ed entità denominati progetti di secondo livello (alcuni dei quali sono già stati avviati con successo).

Per quanto sopra esiste una documentazione sintetica a cui attingere.

Savignone, la Valle Scrivia e le Valli limitrofe, una volta diventate uno dei
La foresteria della Colonia di Renesso 

maggiori centri del sistema sopra descritto, potranno ospitare vari progetti di secondo livello. Per esempio: Gli "Ultimi Maestri", almeno quella parte del progetto che prevede di trasmettere alle nuove generazioni le competenze tecniche in possesso di un numero ormai residuale di artigiani, potrà essere ospitata in alcuni spazi di una delle due monumentali colonie, facendo così partire un progetto di recupero edilizio al momento non ipotizzabile (si pensa, per ora, a quello di Renesso, le cui dimensioni e condizioni consentono un impegno meno oneroso). Anche alcune delle attività culturali e sociali previste potranno trovare adeguata ambientazione a Savignone e più in generale nella Valle Scrivia; con conseguente apporto di turismo.

 POSSIBILI FONTI DI FINANZIAMENTO

Questo progetto è stato riconosciuto e condiviso dal Banco di Chiavari e della Riviera Ligure molto interessato a sostenere progetti seri e realizzabili, volti allo sviluppo del territorio della nostra provincia. Questa circostanza è di fondamentale importanza in quanto consente di disporre della liquidità necessaria per far partire i lavori in tempi brevi e nello stesso tempo di dimostrare alla Comunità Europea di possedere la copertura finanziaria per dare il via ai lavori.

      Contemplata la possibilità di reperire investimenti privati con cui acquistare alcune delle abitazioni nel caso in cui il Comune intendesse o preferisse alienarne la proprietà.


Finanziamenti europei per il Villaggio rurale

I finanziamenti a fondo perduto su cui ci sono ottime possibilità di accesso sono riferite al nuovo settennato del PSR (Piano Sviluppo Rurale) che prevede per i primi due anni fondi molto interessanti per Comuni, imprese agricole e privati.

Su molte misure stiamo aspettando le bozze definitive che dovrebbero arrivare a breve considerando che le prime dovrebbero aprire entro Luglio.

Confidiamo che rispetto al progetto presentato una buona parte possa essere coperta dal PSR o da eventuali altre agevolazioni a livello regionale o nazionale.

La copertura finanziaria, una volta ottenuta l’approvazione del progetto e quindi l’assicurazione della fornitura dei fondi necessari, sarà assicurata in prima battuta da un finanziamento bancario.

Daremo indicazione delle immediate novità che ci arriveranno a livello regionale sul Piano Sviluppo Rurale.

 ALTRI FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO PER IL SETTORE AGRICOLO, PER IL RIPRISTINO DI MURETTI A SECCO, PER CHI TRASFORMA E/O COMMERCIALIZZA PRODOTTI AGRICOLI

MISURA 6 (EX112) (con finanziamenti certi). Avvio attività di giovani agricoltori  e, novità, anche per l’avvio di attività forestali anche di non giovani  (Questa misura interessa ai giovani agricoltori sotto i 40 anni che iniziano l’attività per la prima volta per quanto riguarda l'agricoltura e riguarda anche tutti quelli che aprono una attività forestale. Il contributo va dai 15.000 € ai 50.000 in  base  a quanti investimenti si intendono fare).

MISURA 4 (EX 121) (con finanziamenti certi). Investimento per aziende agricole. E’ la misura dove ci sono più fondi: vi rientrano tutti gli investimenti che intendono realizzare le aziende agricole: dalle attrezzature, alla messa a coltura di nuovi impianti e agli investimenti sul fotovoltaico, ecc. Quello che importa è che si tratti di investimenti tesi ad aumentare la produttività. (In questi casi, il contributo va dal 40 al 60 % in base a dove si trova la zona e all’età del richiedente; nelle zone svantaggiate il contributo potrà arrivare fino all'80%).  

Misura 125: Strade e acquedotti (nessuna certezza: dati riferiti ad anni precedenti, suscettibili di modifiche). Venivano e forse verranno ancora finanziati in primis consorzi o associazioni di aziende per nuove infrastrutture o manutenzioni di acquedotti ad uso agricolo e strade agricole e forestali. In passato il contributo era pari all’80%.

Misura 123: Finanziamenti per aziende non agricole (piccole imprese e micro imprese che operano nel settore della trasformazione e/o commercializzazione di prodotti agricoli e forestali e che dimostrano di operare in un contesto di filiera  (per esempio: frantoi, caseifici, segherie, cooperative di vendita etc.). Il contributo era, e dovrebbe ancora essere, pari al 40%, ma al momento non si hanno notizie certe.


Misure 226 e 227 In favore di boschi e foreste (dovrebbero rimanere uguali ma al momento non si dispone di notizie certe). La mis. 226 ha lo scopo di supportare     la ricostituzione dei boschi o delle foreste distrutte o danneggiate dal fuoco o da calamità naturali, il contributo è di € 5.850,00 ad ettaro e la domanda può essere presentata dai proprietari o dai conduttori dei terreni. Bisogna inserire in domanda almeno 2 ettari di terreni accorpati. La mis. 227 ha lo scopo di supportare la realizzazione di interventi di selvicolturali a finalità ambientale e paesaggistica, che non producono un reddito diretto ma che sono funzionali a valorizzare ecologicamente e socialmente, in un’ottica di utilità pubblica, i boschi della zona interessata. Il contributo è di € 5.850,00 ad ettaro e, anche in questo caso, la domanda può essere presentata dai proprietari o dai conduttori dei terreni e bisogna che almeno due degli ettari siano accorpati.

 

Misura 216 – Ripristino muretti a secco (dovrebbe rimanere uguale ma al momento non si dispone di notizie certe). Questa misura finanziaria riguarda il ripristino di muretti a secco crollati o in pessime condizioni, il contributo è di 94,00 € a metroquadrato, con un massimale per domanda di 100 mq. Questi lavori si possono fare in economia.


I TEMPI

  Fase preparatoria

Voltar Pagina e Attiva-Mente hanno provveduto alla stesura del  calendario delle iniziative che verranno presentate a partire dalla seconda metà del prossimo settembre, con scadenza quindicinale alla presenza delle autorità regionali e metropolitane con il coinvolgimento del Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, nonché di tutti gli altri soggetti di volta in volta ritenuti utili.

Si ritiene che la presentazione del Progetto Lavoro e territorio: un villaggio rurale modello debba costituire l’oggetto del primo o del secondo convegno operativo; per questa ragione sarà utile disporre, quanto prima, sia pure a livello informale, della risposta definitiva del Comune di Savignone.

Nel caso fosse positiva, il Power Point per la presentazione del Progetto prenderà in considerazione la situazione Costa di Montemaggio, Savignone e, in subordine, le Valli limitrofe.

 

FASE OPERATIVA (SINO ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO EUROPEO)

   Incontro con il Sindaco per affrontare e quindi trovare il modo di superare i punti critici esistenti (quelli al momento conosciuti ed altri eventuali);

   Incontri con il Sindaco, la sua Amministrazione, le Autorità competenti della Regione e della Città Metropolitana e dell’Agenzia preposta alla stesura del progetto europeo (al fine di adeguarlo alle necessità della burocrazia e sveltire i tempi di attuazione);

   Stesura del progetto europeo, sempre in collaborazione con il Sindaco e la sua Amministrazione e sulla base delle direttive del bando facente capo al PSR 2014/2020.

   Suo inoltro.

FASE SUCCESSIVA ALL’APPROVAZIONE DEL PROGETTO

Si evidenzia qui la necessità di sveltire le procedure di insediamento, procedendo per tappe o fasi successive in modo da non disperdere energie preziose in lungaggini burocratiche o subire dannose fasi d’arrestoSi evidenzia qui la necessità di sveltire le procedure di insediamento, procedendo per tappe o fasi successive in modo da non disperdere energie preziose in lungaggini burocratiche o subire dannose fasi d’arresto.


CIO’ CHE VA FATTO E CIO’ CHE SI DEVE EVITARE

   TRASPARENZA E PRECISIONE. Trattandosi di un Progetto Europeo, si dovrà assicurare la massima trasparenza nella gestione delle spese e di quant’altro attiene al Progetto. Inoltre bisognerà essere sempre pronti per produrre la documentazione giusta onde rispondere tempestivamente ad ogni richiesta.

   GLI INTOPPI BUROCRATICI. Sempre possibili, e a tutti i livelli, dovranno essere evitati con cura, cercando di appurare preventivamente il nome dei responsabili di questo o quel procedimento o passaggio di carte, in modo da sapere a chi far riferimento per sbloccare rapidamente eventuali incagli o difficoltà.